La distrazione di Dolly
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Dolly era quasi pronta per uscire. Aveva già scelto il vestito, truccata in fretta davanti allo specchio, e ora stava finendo le ultime faccende sul balcone: un vaso da spostare, una pianta da annaffiare, un gesto distratto prima di chiudere la porta e andare via.
Ma bastò un passo falso, un piccolo inciampo contro lo stendino, e un dolore improvviso le trafisse la caviglia.
Si accasciò su una sedia, stringendo il piede e cercando di capire quanto fosse grave. Il gonfiore arrivò subito, insieme a quella sensazione familiare di calore e bruciore.
Prese il telefono, sospirò e compose un numero.
— “Ciao… credo di essermi fatta male. Puoi passare un attimo?”
Poco dopo il suo amico arrivò, trovandola seduta con il piede sollevato su un cuscino.
Con pazienza e attenzione, le massaggiò la caviglia gonfia, mentre lei cercava di non lamentarsi troppo. Poi prese una benda elastica e gliela fasciò con cura.
But one false step, a small stumble against the drying rack, and a sudden pain shot through her ankle.
She slumped into a chair, clutching her foot and trying to figure out how bad it was. The swelling came immediately, along with that familiar feeling of heat and burning.
She picked up the phone, sighed, and dialed a number.
“Hi... I think I've hurt myself. Can you come over for a minute?”